La cultura beduina rischia oggi di venire completamente cancellata, sopraffatta dalle logiche di un conflitto che continua ad apparire senza soluzione. In particolare le nuove generazioni, intrappolate in Area C dal muro di separazione e dai checkpoint, rischiano di perdere il patrimonio legato al nomadismo e alla “civiltà della tenda” che hanno scandito la vita beduina per secoli.
La narrazione e la riscoperta delle radici nomadi in un ambiente sconvolto dal conflitto e da un’urbanizzazione serrata è fondamentale per valorizzare l’identità beduina. Assieme ai giovani della comunità Jahalin abbiamo attivato un percorso educativo di reinterpretazione e attualizzazione della tradizione orale beduina.
Intendiamo riscoprire l’unicità della tradizione orale beduina attraverso un approccio contemporaneo, utilizzando strumenti multimediali ed audiovisivi. I laboratori di teatro, fotografia, scrittura creativa e video-editing coinvolgono adolescenti e bambini delle comunità Jahalin, mentre artisti ed esperti di media italiani e palestinesi si alterneranno nell’insegnamento delle principali tecniche di comunicazione.
Le parole della tradizione orale saranno trasformate in un libro e le immagini in un documentario che, attraverso lo sguardo degli stessi bambini, possano trasmettere al mondo, in modo semplice e diretto, il valore e l’unicità di una cultura millenaria.