Sono stati forniti un insieme completo di strumenti di formazione teorica di tipo imprenditoriale con un approccio anche empirico per poter sviluppare competenze manageriali.
La formazione ha toccato anche ambiti relativi al marketing, all’uso di internet e dei social network.
Particolare attenzione è stata dedicata al training relativo al design e alla qualità per lo sviluppo e finitura dei prodotti.
Sono stati elaborati accordi di commercializzazione per alcuni prodotti con partner palestinesi e clienti esteri in Europa e negli Stati Uniti e studiate apposite campagne digital per la loro promozione.
Ogni realtà è stata dotata delle strumentazioni tecniche necessarie allo svolgimento della propria attività: per esempio la riabilitazione del laboratorio di pelletteria e del reparto tintura, l’acquisto di cardatrici manuali per lavorare la lana, gli arredi dello spazio cucina per l’ospitalità turistica nel campo tendato beduino, o ancora i macchinari per la produzione del gelato.
Sono stati inoltre distribuiti 23 investimenti a fondo perduto attraverso un sistema di sub granting nelle filiere produttive.
Campagne stampa e incontri pubblici sul territorio hanno favorito una sempre crescente sensibilizzazione al tema, con la finalità di scambio e studio di buone prassi e la diffusione di linee guida anche a livello politico-legislativo.
È importante infatti valorizzare il ruolo dell’impresa sociale, la sua importanza in contesti come questi e aumentare anche la consapevolezza delle difficoltà dell’operare in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza.
L’Università degli Studi di Pavia, Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali ha realizzato, a cura di Maria Sassi e Ayesha Nazir, il report “The Landscape of Social Enterprises in Palestine” una ricerca approfondita sui modelli di Economia Sociale e Solidale, con un’analisi della situazione palestinese e con raccomandazioni e linee guida per uno sviluppo futuro del settore. La ricerca è a disposizione su richiesta e on-line.
In collaborazione con l’Unità tecnica su Innovazione Circolare e Commodity Sostenibili del centro di ricerca ARCO di Prato, è stata elaborata una Carta Etica. La Carta, ispirata alla norma ISO 26.000, contiene un set di requisiti di responsabilità sociale e ambientale, definiti con le organizzazioni coinvolte nel progetto e accomunate dalla vocazione sociale che caratterizza il loro operato. Promossa a livello locale, anche tramite le Camere di Commercio, la Carta Etica è uno strumento di promozione e visibilità per le organizzazioni aderenti e per il settore dell’economia sociale palestinese.
Progetto co-finanziato da
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Vento di Terra insieme a ViaggieMiraggi hanno realizzato il Web Doc “Palestina in Viaggio”, un lavoro poetico e corale a cui hanno contribuito autori, viaggiatori, giornalisti, attraverso video, podcast, foto, racconti e scritti, che costruiscono un racconto immersivo e permettono di assaporare un’esperienza di viaggio virtuale in Palestina.
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Questa pagina è stata realizzata con il contributo dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo nell’ambito del progetto Peace Steps. Esperienze di economia sociale e solidale per la crescita sostenibile in Palestina, AID 011500. I contenuti di questa pubblicazione sono di esclusiva responsabilità dell’autore e non rappresentano necessariamente il punto di vista dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. L’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo non è responsabile per le informazioni considerate errate, incomplete, inadeguate, diffamatorie o in qualche modo reprensibili.