Le scuole nel deserto

“La pace si costruisce ogni giorno, a mani nude, con gesti e materiali semplici”

La situazione delle scuole beduine in Area C, ove dal 1967 è impedito ai palestinesi di edificare, rappresenta una ferita che sta acutizzandosi. L’esercito israeliano ha aumentato la pressione sulle comunità locali, per forzarle a lasciare i loro accampamenti. Per i beduini lasciare i campi significherebbe rinunciare ad un proprio diritto, quanto alla loro cultura. In particolare le comunità Jahalin, che vivono nel deserto tra Gerico e Gerusalemme, rappresentano una spina nel fianco ai piani di annessione di questa area  da parte d’Israele.

Il territorio è in gran parte occupato dalle colonie, solcato da strade militari, barriere, check point. Le scuole sono sovraffollate e spesso gl’insegnanti non ricevono il salario. Il solo fatto di poter giungere a scuola la mattina è per molti bimbi un’avventura e una conquista. Un quadro che provoca un progressivo disagio e abbandono scolastico. “Senza la scuola”, sostengono ad Alhan al Ahmar, “per i nostri figli non ci sarebbe futuro”.

Dal 2009, con la costruzione della “Scuola di Gomme” e la riabilitazione della “Scuola di Bambù”, Vento di Terra ha iniziato un percorso di riabilitazione delle scuole in area C, che ha suscitato  adesioni e una significativa eco sulla stampa. Il programma ha permesso di ampliare con 2 aule la scuola di Alhan Al Ahmar, ospitando la sesta e la settima classe, i cui alunni per un periodo hanno dovuto fare lezione sotto le tende. Due nuove aule state realizzate, riabilitando una struttura esistente, anche ad Abu Hindi: la “Scuola di bambù”  necessitava di interventi  significativi: sono state riabilitate la direzione scolastica e l’aula professori. Il cortile esterno è stato completamente rinnovato e pavimentato, ed è ora in grado di accogliere numerose attività.

Le comunità non hanno energia elettrica, nonostante sorgano a pochi metri dalla linea d’alta tensione, che corre verso il mar Morto. Dotare le nostre scuole d’impianti fotovoltaici adeguati ha lo scopo di restituire un diritto fondamentale agli alunni beduini e d’introdurre nelle loro comunità nuove tecnologie. L’impianto di Al Ahmar produce energia per sette classi, la direzione e l’aula insegnanti; l’impianto di Abu Hindi ha una portata maggiore.

Il programma continua con la riabilitazione di nuove scuole in diversi villaggi dell’area C. Le comunità diventano protagoniste del processo, a partire dalla progettazione partecipata, fino all’autocostruzione e alla gestione della struttura. Gli edifici in architettura bioclimatica valorizzano l’identità e la tradizione locali e mirano a rispondere ai bisogni delle comunità in termini di funzione e servizio. Le tecniche di costruzione scelte prediligono materiali locali e di riciclo. Viene posta particolare attenzione alla sostenibilità degli edifici, all’efficienza energetica e al trattamento delle acque.