Giordania – Diario di Viaggio – Quarto giorno

Giordania – Diario di Viaggio – Quarto giorno

GIORDANIA – DIARIO DI VIAGGIO

3 gennaio 2023

Da Wadi Rum al Mar Morto

Al mattino risaliamo sui pick-up per un ultimo rally fra le dune del Wadi Rum. Questa volta però sono molto più alte, e l’autista si scatena in una serie di salite e discese da togliere il fiato, mentre dalla radio la musica araba si alterna alle canzoni di Toto Cutugno, che qui sono molto apprezzate. Sembra di stare sulle montagne russe, ci divertiamo un mondo e ridiamo a crepapelle, storditi dalla bellezza che abbiamo intorno, dal vento e dai colori cangianti della sabbia: rosso, giallo ocra, marrone, rosa. Facciamo una sosta davanti alla “Gola di Lawrence”, una profonda cavità che restituisce un’eco potente, e ammiriamo i dromedari bardati che per sedersi piegano indietro le ginocchia con un movimento che per noi sarebbe impossibile. Abbiamo tempo per una visita ai graffiti rupestri di Alameleh, che risalgono al periodo neolitico, poi salutiamo il deserto e facciamo rotta verso sud: la prossima tappa è Aqaba, sul Mar Rosso. Issa ci spiega che la Giordania si è assicurata l’unico sbocco al mare del suo territorio in cambio di una bella fetta di deserto finita all’Arabia Saudita.

Dopo il freddo di questi giorni, Aqaba sembra un Paradiso Terrestre. Il Diving Center dove dormiamo è molto spartano, ma per il momento ci serve solo per togliere golf e piumini e indossare costumi da bagno e infradito prima di catapultarci in spiaggia, a fare snorkeling o ad ammirare la barriera corallina da una barca col fondo trasparente. Incredula per questo gradevolissimo cambiamento di clima, mi butto in mare nel giro di qualche secondo: il vento che soffia con forza abbassa un po’ la temperatura, ma l’acqua è bellissima e trasparente e il bagno una goduria, esattamente come il sole che splende nel cielo blu. In lontananza, sulla riva opposta, il porto di Eilat in Israele e poi, più oltre, l’Egitto.

La cena sotto il tendone del Diving Center sembra un po’ un contrappasso: il tempo è cambiato improvvisamente e ci tocca mangiare di nuovo imbacuccati con piumini e cappelli, mentre in lontananza un diluvio universale di tuoni e lampi accompagna la fine di questa ennesima giornata memorabile.