Nella Terra dei Bambini fervono i preparativi per la ricostruzione

Nella Terra dei Bambini fervono i preparativi per la ricostruzione

Ci siamo, tutto è pronto per posare il primo mattone!
Il nuovo progetto della Terra dei Bambini sarà modulare e comprenderà le unità indispensabili per ripristinare tutti i servizi del vecchio centro, dall’educazione al supporto alle donne, all’ambulatorio pediatrico.

La prima unità che sarà costruita è il Woman Center, un luogo per dare sostegno alle donne beduine. Sono le donne infatti ad essere più duramente colpite dall’ultimo conflitto e non hanno un luogo dove poter essere sostenute ed aiutate. Il nuovo centro per le donne ospiterà uno sportello di counceling e supporto psicologico, e due laboratori artigianali (sartoria e falegnameria) che permetteranno alle donne di imparare un lavoro e di ritrovare un ruolo attivo nella propria società.

Il terreno su cui risorgerà la Terra dei Bambini è già stato individuato e sono arrivati i permessi per iniziare i lavori.

Nelle scorse settimane si è proceduto alla pulizia del sito, realizzata dalla Municipalità di Um al Nasser in coordinazione con AK, ingegnere locale di Vento di Terra sul progetto: prima della pulizia, infatti, sul sito erano presenti cassonetti arrugginiti, immondizia generica e anche un fabbricato semidistrutto. Ora tutte queste sono state rimosse. Inoltre sono stati riposizionati gli alberi che erano sulla porzione di lotto dove sorgerà la costruzione in modo tale da non perderli e per migliorare la qualità dello spazio aperto dedicato al woman center.

Successivamente alla pulizia sono stati fatti i test geotecnici per comprendere la natura del suolo nell’area di progetto, attività di prassi che viene fatta sempre prima di iniziare una costruzione. Dai risultati si arriva a capire per esempio se ci si trova in un’area ad elevato rischio sismico oppure no. Si capisce anche la composizione del suolo e di conseguenza si adeguano le fondazioni o la profondità o il tipo di fondazione in maniera tale da garantire la stabilità strutturale dell’edificio. I test hanno dato esito positivo, rilevando un suolo assolutamente idoneo alla costruzione.

I lavori di costruzione sono purtroppo slittati di alcune settimane rispetto al previsto a causa della difficoltà nel reperire i materiali e all’aumento vertiginoso dei costi: i materiali per la ricostruzione entrano a Gaza con il contagocce e sono controllati da Israele. APPROFONDIMENTO: “Gaza. Tra embargo e monopolio”

Il woman center sarà costruito con architettura bioclimatica e tutti i mattoni che lo comporranno saranno realizzati in loco. Il costruttore è stato individuato e tra qualche settimana vedremo le fondamenta del nuovo centro!

GRAZIE!
A tutti i sostenitori che hanno creduto in questo progetto, sostenendoci in questi mesi: con il vostro aiuto e il vostro impegno possiamo riportare un messaggio di speranza per un futuro di pace!