Israele prepara case mobili per i beduini di Khan al Ahmar
Lavora in modo incessante l’esercito israeliano per preparare il nuovo sito in cui i beduini di Khan al Ahmar dovrebbero essere trasferiti. Tra ieri e oggi file di camion trasportano case mobili verso il villaggio di al-Azariya, tra Gerusalemme e Ramallah, mentre i bulldozer continuano a spianare la strada intorno a Khan al Ahmar, per l’accesso alle ruspe.
L’impressione generale è che il Governo israeliano stia accelerando i tempi, nella sicurezza di avere il via libera dalla Corte Suprema il prossimo mercoledi 11 luglio.
La Corte Suprema, infatti, ha imposto alle autorità israeliane di rispondere al piano di “regolarizzazione” che gli stessi abitanti di Khan al-Ahmar hanno preparato insieme all’avvocato Alaa Mahajna, prima di procedere alla sua demolizione. Regolarizzazione, perché secondo Israele la comunità beduina è illegale, seppur si trovi in territorio occupato per il diritto internazionale.
E’ importante ricordare che le comunità beduine sono presenti nella regione dagli anni ’30 in poi. Gli Jahalin hanno vissuto su quelle terre vicino all’odierna colonia di Kfar Adumim da quando furono rifugiati nei primi anni ’50; al tempo erano già cittadini di Israele. La scuola è stata costruita nel 2009 invece.
Dura anche la condanna delle Nazioni Unite che hanno parlato di grave violazione dei diritti umani: “Queste comunità pastorali – ha detto nei giorni scorsi Scott Anderson, direttore operativo dell’agenzia Onu Unrwa – sono per lo più rifugiate, originariamente sfollate dalle loro terre tribali in Negev. Non dovrebbero essere costretti a vivere un secondo sfollamento contro la loro volontà”.
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La lunga fila di camion che trasportano le case mobili verso il villaggio di al-Azariya