Insieme contro i matrimoni precoci di bambine e bambini

Insieme contro i matrimoni precoci di bambine e bambini

Proseguono a pieno ritmo le attività del progetto “Himayati” in Giordania. Nuove sessioni di sensibilizzazione e formazione sono state realizzate a Mafraq sul tema dei matrimoni precoci. Il progetto infatti ha come obiettivo di garantire un sistema integrato di protezione a donne e minori rifugiati e giordani a rischio di violenza di genere, matrimoni precoci, lavoro minorile e abbandono scolastico ad Amman e Mafraq, con luoghi protetti, azioni su campo e servizi medici e legali.

Tra le beneficiarie della formazione c’è anche Hamdeh, che ci racconta la sua storia.

Hamdeh è una donna siriana di 34 anni e vive ad Al-Mafraq, in Giordania. A quindici anni, si è sposata con un uomo povero, non avevano ne casa ne terra e vivevano in una tenda. Ha quindi iniziato a lavorare vendendo verdure.
All’età di sedici anni, ha dato alla luce la sua prima figlia, poi altre due figlie. La famiglia di suo marito continuava a dirle che doveva dare alla luce un bambino maschio. Lei era contraria a questo modo di pensare, ma non ha potuto opporsi. Ora Hamdeh ha 4 ragazze e 3 ragazzi.
Hamdeh e la sua famiglia sono fuggiti dalla Siria perché lei si era ferita a causa di un bombardamento e non aveva modo di curarsi. Sono arrivati in Giordania attraverso mezzi di contrabbando, con veicoli per il trasporto di pecore, il piano superiore per gli uomini e quello inferiore per le donne. Sono arrivati al campo di Al-Azraq nel 2014. I suoi genitori, in Giordania da un anno, l’hanno portata in ospedale per una visita, dopo di che non sono mai più tornati al campo. Hamdeh e la sua famiglia rimasero per un mese nella casa dei suoi genitori, poi un’associazione trovò loro una casa.
Sua figlia maggiore Nareman ha 18 anni ed è moglie e madre di due ragazze. “Il più grande crimine contro le ragazze è il matrimonio precoce, perché la loro infanzia viene distrutta, così come io ho distrutto l’infanzia di mia figlia”, afferma Hamdeh. “Se tornassi indietro non lascerei che le mie figlie si sposassero giovani, ma le manderei a scuola a studiare”
Hamdeh ha deciso di partecipare alle sessioni di sensibilizzazione sul matrimonio precoce al fine di migliorare le sue conoscenze su questo fenomeno e di poter cambiare la vita delle sue figlie. Dopo aver frequentato gli incontri ci ha detto di aver fatto smettere di lavorare sua figlia sedicenne. Ora la ragazza studia. Ci ha raccontato che una delle sue vicine voleva che suo figlio si sposasse all’età di 19 anni, quindi Hamdeh le ha ha spiegato come il matrimonio precoce abbia effetti negative sia sui maschi che sulle femmine, infuenzando la sua decisione di aspettare.

Ci sono molte donne come Hamdeh che hanno bisogno di supporto!

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