Gli attivisti tornano a Khan al Ahmar per fermare la demolizione

Gli attivisti tornano a Khan al Ahmar per fermare la demolizione

Si riaccendono i riflettori sul villaggio di Khan al Ahmar: da domenica 10 marzo infatti è iniziata la prevista mobilitazione degli attivisti, per evitare la minaccia di demolizione lanciata da Netanyahu. Per il momento il numero è ancora ridotto (50 attivisti presenti durante la giornata di cui circa 20 sono rimasti a dormire): sono soprattutto attivisti internazionali (italiani e francesi), ma sono previsti altri arrivi in questi giorni. Personalità dell’Autorità Palestinese inoltre si stanno recando in visita, nell’attesa di organizzare un vero presidio della comunità. L’Autorità Palestinese è presente a supporto di Khan al Ahmar con attività ludico-ricreative per bambini e donne e con supporto medico. Ha inoltre fornito la comunità di pannelli solari.

In questo periodo Abu Khamis, il capo villaggio, e’ in viaggio negli Stati Uniti, con un tour di conferenze presso le università. Ibrahim, il fratello di Abu Khamis, ci conferma che la comunità non ha più ricevuto visite da parte della amministrazione civile israeliana e dell’ufficio di Netanyahu.

Dopo un periodo di apparente raffreddamento della situazione di Khan al Ahmar, la temperatura si è elevata di colpo con le dichiarazioni del primo ministro Netanyahu, che in più occasioni ha definito la demolizione della scuola quale priorità del suo governo e ne ha fatto un argomento per l’attuale campagna elettorale. In particolare il 13 febbraio Netanyahu affermava “Spero che la demolizione avvenga prima delle elezioni (convocate per il 9 aprile, ndr)”. Nei giorni successivi i soldati israeliani consegnavano alla comunità beduina un’ordinanza in cui veniva dichiarato che l’area sarebbe stata chiusa come zona militare. La chiusura, di cui non era indicata la data, avrebbe impedito alla comunità di uscire dal campo ed a bimbi ed insegnanti di raggiungere la scuola.

La nuova offensiva contro il villaggio ha ridestato il movimento di solidarietà internazionale. Le delegazioni hanno ripreso a recarsi a Khan al Ahmar, che è tornata agli onori della cronaca mediatica internazionale. In particolare il Prof. Frank Romano, ordinario di origine ebraica della Sorbona con cittadinanza franco americana, è stato nuovamente arrestato dalla polizia israeliana mentre era al villaggio. Il professore è diventato uno dei testimonial internazionali più importanti della scuola, dopo che nel settembre scorso aveva sostenuto uno sciopero della fame per non essere forzatamente rimpatriato.