Giordania – Diario di Viaggio – Settimo giorno

Giordania – Diario di Viaggio – Settimo giorno

GIORDANIA – DIARIO DI VIAGGIO

6 gennaio 2023

Mar Morto

Dopo aver dormito ad Amman nello stesso hotel dei primi giorni, partiamo alla volta di Madaba e del Mar Morto. Madaba è una cittadina famosa per l’arte del mosaico, che qui risale all’epoca bizantina e che ha la sua punta di diamante nel magnifico pavimento della chiesa di San Giorgio. Vi è raffigurata una carta geografica dell’epoca, con dettagli vivissimi e particolari come il fiume Giordano con i pesci che nuotano controcorrente per sfuggire alle acque salatissime – e quindi letali – del vicino Mar Morto. Realizzato nel 560 dopo Cristo, il mosaico è corredato da 157 scritte in greco che indicano i principali luoghi biblici del Medio Oriente, dall’Egitto alla Palestina. Riprendiamo la Strada dei Re, che corre lungo la spina dorsale dell’altopiano centrale del Paese, e ci dirigiamo verso il Monte Nebo, da cui si dice che Mosè abbia contemplato per la prima volta la Terra Promessa. Secondo la Bibbia, morì all’età di 120 anni e fu sepolto nei pressi del monte. Non sappiamo se sia davvero così, ma mi sembra che in questo luogo sia palpabile la presenza di un forte elemento di sacralità: che sia solo suggestione? Di sicuro la vista che si ha dalla cima, dove è stato eretto il memoriale di Mosè, spazia fin oltre il Mar Morto, fino a Israele e ai Territori Palestinesi. Anche qui provo la sensazione di essere vicina a una fonte di spiritualità antica e profonda. 

Raggiungiamo il resort sul Mar Morto in una giornata grigia e plumbea, ma lo spettacolo offerto dalla gente immersa in quella superficie immobile e oleosa, in un silenzio irreale, è comunque sorprendente. Ancora una volta, indossiamo costume e infradito e ci avviciniamo con un po’ di sospetto alla riva del mare: l’acqua è fredda ma non impossibile. Prima di immergerci, ci cospargiamo a vicenda con abbondante fango della spiaggia, per ottenere un “effetto scrub” particolarmente benefico per la pelle. Quando siamo ricoperti dalla testa ai piedi, arriva finalmente il momento di immergersi: la sensazione di non riuscire a stare in posizione verticale è buffissima, l’acqua è così salata e pesante che il corpo riceve una spinta molto forte ed è costretto a stare in posizione concava. Galleggiamo beatamente per un po’, una volta che ti abitui la cosa è molto rilassante. Dopo il bagno, e dopo la foto di rito davanti al cartello “Lowest point on Earth- Sea Level -398 m”, mi catapulto nel negozietto che vende creme e prodotti di bellezza fatti con i sali del Mar Morto. Esco con un sacchetto pieno di creme per il viso, per il corpo, perfino per i piedi, e con questa bella sensazione di rilassatezza e benessere saliamo sul pullman per tornare ad Amman. Domani ci aspetta una giornata importante: la visita a un campo informale di profughi siriani a Mafraq, nei pressi del confine settentrionale.