Giordania – Diario di Viaggio – Terzo giorno

Giordania – Diario di Viaggio – Terzo giorno

GIORDANIA – DIARIO DI VIAGGIO

2 gennaio 2023

Direzione Wadi Rum

Al mattino saliamo sul pullman in direzione del Wadi Rum, che in arabo significa “Valle della Luna”. Il pensiero corre subito al deserto che è stato teatro delle avventure di Lawrence d’Arabia, ovvero il tenente colonnello britannico T.E. Lawrence, che nella sua vita rocambolesca fu anche agente segreto di Sua Maestà̀, archeologo e scrittore. Durante la Prima guerra mondiale capeggiò la rivolta araba contro l’oppressione ottomana, e per le sue gesta, fra l’Hiraz e la Transgiordania, venne decorato con la Legion d’Onore. La sua autobiografia, i “Sette pilastri della saggezza”, deve il titolo alla magnifica montagna che ci accoglie come uno spettacolo nello spettacolo: un’enorme roccia composta da sette costoloni di pietra rossa e di altezza diversa, che si innalza iconica e solitaria come un monumento al ricordo stesso di Lawrence.

Dopo aver lasciato i bagagli al Captain’s Eco Camp-Al Ameer, uno dei numerosi campi tendati che oggi costellano il Wadi Rum, ci aspetta il nostro primo giro nel deserto. Il Wadi Rum è un deserto particolare, fatto di alte dune e di altissime montagne rocciose, che testimoniano come nel passato fosse completamente sommerso dalle acque. La sabbia è rossa e in questo periodo anche bagnata, il che per fortuna rende un po’ più semplice la nostra camminata fino alla cima di una grande duna. Mentre scendiamo, ci accorgiamo di un fenomeno curioso: le nostre scarpe hanno cambiato colore, da marroni sono diventate azzurre, e mi chiedo se per caso non mi sia sbagliata e abbia preso quelle di mio figlio, che però ha il 46. Anche i nostri capelli hanno cambiato colore! Mentre mi complimento con Marisa per le sue bellissime sfumature verdi, lei ribatte che anche le mie rosa non sono affatto male. Chiediamo lumi a Issa, e sembra che quello strano fenomeno sia dovuto ai minerali presenti nella sabbia. Subito dopo saliamo su dei camioncini Toyota, i più̀ coraggiosi stanno fuori a prendersi il sole e il vento ma il divertimento è assicurato.

Arriviamo in una grande spianata, scendiamo e ci sparpagliamo sulle rocce ad ammirare il tramonto. Il deserto si tinge lentamente di rosso acceso e poi di rosa, tutt’intorno solo spazio infinito e silenzio. Guardo i volti dei miei compagni, illuminati da quella luce dolce e dalla consapevolezza che stiamo vivendo un momento unico, che ha qualcosa di profondo e di sacro.

Le tende del nostro campo sono molto tipiche, ma dotate di tutti i comfort compresi un bagno attrezzatissimo e uno split per l’aria condizionata: lasciamo la pila per andare in bagno e il sacco a pelo pesante nella valigia, intonsi, e ci gustiamo un’ottima cena a base di carne di agnello e riso cotti direttamente in una buca sotto la sabbia, seduti nella grande tenda comune attorno a un bellissimo fuoco acceso per noi dai beduini.