Gaza attraverso gli occhi di Emanuela Bussolati

Gaza attraverso gli occhi di Emanuela Bussolati

Continua la collaborazione tra Vento di Terra ed Emanuela Bussolati, illustratrice di libri per bambini, che torna nella Striscia di Gaza per portare il suo prezioso contributo allo sviluppo del lavoro delle donne del nuovo Woman Center. Ecco la sua bellissima testimonianza!

“Qui sulla spiaggia di Gaza, durante un generoso, ospitalissimo picnic, con la luce che trascolora, la sabbia chiara, il mare grande, per un nano secondo ci si sente liberi. Si abbraccia il mondo nelle sue parti luminose e nelle sue parti scure. Perché la bellezza vince. La gioia di vivere di chi ti circonda vince. Ma siamo a Gaza. Non si può a lungo sperare che il sogno resti sogno.

Sull’orizzonte, ben visibile e dunque non lontana, una nave grigio ferro pattuglia il “muro” sul Mediterraneo. Dietro le case, alte, come in tutte le situazioni in cui lo spazio è stretto e ci si pigia, l’altro muro, con le sue gabbie, è percepibile, è vicinissimo. Nella testa, la sensazione che sia passato abbastanza tempo perché ci sia un altro attacco, perché qualcuno perda la testa, perché ci sia un nuovo contributo di sangue, è costante. Questo significa essere assediati.

Ma intanto gli uccellini fanno i nidi nei buchi delle granate, le jacarande e i gerani fioriscono meravigliosamente, la sera i ragazzi corrono per le strade festeggiando i nuovi matrimoni e la vita prorompe oltre l’attesa, oltre il rischio.
Che ci fa una come me qui? Con la sensazione di essere comunque, rispetto ai Gazawi, dentro allo scafandro protettivo di chi, europeo, entra e poi può uscire?

Una come me allarga le braccia, un po’ perché verifica di persona, con tutti i sensi la contraddizione tra la bellezza di un luogo “malgrado tutto” e la bruttezza distruttiva della tensione e della guerra. Un po’ perché abbraccia tutta questa gente bella, forte, gioiosa, che, se non può godere qualcosa di grande, valorizza però in pieno tutte le piccole risorse che ci sono, come gli asinelli dei carretti che corrono e corrono e, appena si fermano, invece di compiangersi, nella sabbia riescono a scovare un gustoso filo d’erba.

E allora via, a gustare la makluba, preparata con tanta cura, ad ammirare i piccoli giardini ricavati in un metro di terra accanto a un edificio, i pomodori nei vasi di un cortiletto, le grosse trecce delle bambine… Via a incontrare persone creative, preparate, intelligenti che in queste condizioni, la luce ballerina, l’acqua salata, i materiali che mancano… fanno miracoli.
É intuibile che anche qui qualcuno si arrangia a discapito di altri e che la società impone le sue regole pesanti. Ma è intuibile anche la potenza dei luoghi, prima della chiusura in gabbia, la capacità della maggioranza delle persone e delle donne soprattutto, di fare, di imparare, di trovare i loro piccolissimi spazi di libertà.

E allora vi abbraccio tutte, donne meravigliose del Woman Center creato da Vento di Terra: lavorare con voi, per creare giocattoli per le vostre scuole, per dare supporto a maestre che sanno mettere in discussione metodi, modalità di relazione, spazi, è stata un’esperienza meravigliosa, come la presenza protettiva di Jacub, durante i trasferimenti, e il calore di Nahed e Sara, costanti nel loro aiuto al mio pessimo inglese e al mio desiderio di comunicare. Nella città rosata, fitta, polverosa, tra muri rotti, angoli degradati, spazzatura che non si può smaltire, ogni giorno abbiamo incrociato un carretto pieno di vasi di piante fiorite. Un concentrato di armonia e di speranza: per me, il simbolo del nucleo vitale mai vinto di chi abita qui.

Emanuela Bussolati
per Vento di Terra