
Aggiornamenti da Gaza
14 Maggio 2021
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Purtroppo con grande dolore abbiamo appreso che nell’attacco la casa della famiglia di una delle maestre è stata colpita uccidendo un bambino e tre adulti.
Tutti gli abitanti hanno lasciato le proprie abitazioni ed hanno cercato rifugio nel vicino campo profughi di Jabalia. Le persone si sono rifugiate a casa di parenti e nella scuola Unrwa.
Purtroppo però anche Jabalia subisce da ieri sera violenti bombardamenti.
Um Al Naser è un villaggio beduino a nord della striscia di gaza, non distante dal valico di Erez . Nel villaggio vivono circa 5000 persone, di cui la metà persone fino a 18 anni, e che già nel 2014 il villaggio era stato evacuato per un’incursione via terra, attacco che costò la vita a molte persone e provocò la distruzione di vari edifici, tra cui la prima “terra dei bambini”.
Oggi si ripete la stessa storia portata avanti in modo ancor più brutale. Dalle parole delle maestre con cui cerchiamo di stare in continuo contatto arrivano messaggi di terrore per bombardamenti che non avevano mai vissuto così intensi. Non sappiamo quando potranno tornare alle proprie abitazioni e cosa troveranno.
Per parte nostra cerchiamo di stare vicino alle nostre colleghe e ai nostri colleghi, alle persone tutte del villaggio con cui da anni lavoriamo.
Non smetteremo mai di denunciare che questo attacco è un crimine che va fermato subito e che deve essere giustamente punito. Invitiamo tutti voi ad approfondire le notizie e la storia del popolo palestinese o anche solo la ricostruzione oggettiva dei fatti che hanno scatenato questa escalation per rompere la narrazione prevalente che vuole Gaza un popolo di terroristi e che quindi le bombe non hanno valore se non di giustizia e protezione.
GAZA E’ UN LUOGO FATTO DI ESSERE UMANI COME NOI
Le persone vanno protette. Chi uccide bambini e donne e uomini solo perché vivono nella striscia di Gaza è un criminale.