Data inizio |
2009 |
Obiettivi |
Costruzione di una scuola primaria nel villaggio beduino di Khan al Ahmar, utilizzando tecniche di bioarchitettura e sostegno alle attività didattiche per i bambini |
Stato del progetto |
Concluso |
Partner tecnico |

– ARCO Architettura e Cooperazione |
Finanziatori |
Cooperazione Italiana allo Sviluppo – Ministero degli Affari Esteri, CEI, Tasm, Comuni di Bresso (MI) Cesano Boscone (Mi),Corsico(Mi), Rozzano (Mi), Nazca Soc. Coop, Art Kitchen, Associazione Namastè, Sister of Nigrizia – Jerusalem, Pax Christi, UN OCHA – ERF program, UNDP – CRDP program |
Duemila pneumatici usati per il diritto all’istruzione dei beduini palestinesi che vivono in Area C. Ciò che sembrava impossibile è divenuto realtà: la Scuola di Gomme di Khan al Ahmar, campo beduino situato tra Gerusalemme e Gerico, ospita oggi cento bambini della comunità Jahalin. Circondati da insediamenti israeliani, esclusi da ogni servizio di base, i beduini vivono in condizioni di estrema marginalità. Molti di questi piccoli, prima del nostro intervento, avevano abbandonato gli studi.
Il gruppo ARCò – Architettura e Cooperazione ha progettato la scuola in architettura bioclimatica e coordinato la squadra di operai locali che in due settimane ha realizzato la struttura. Nell’agosto del 2009 il Ministero dell’Istruzione palestinese ha riconosciuto ufficialmente l’edificio. La scuola, che è stata dotata di un impianto fotovoltaico grazie al contributo della Cooperazione Italiana, ora ospita cinque classi elementari. Il progetto è stato presentato alla XII Biennale di Architettura di Venezia nel 2010. L’edificio, “non permanente” dal punto di vista strutturale, è stato realizzato con pneumatici, argilla e legno per non contravvenire ai regolamenti militari israeliani che vietano la costruzione non autorizzata di edifici in area C. Il progetto ha beneficiato di un’ampia copertura mediatica ed è apparso sui maggiori network internazionali. Nonostante ciò la “Scuola di gomme” è al centro di una complessa vicenda legale.
Il diritto all’istruzione dei minori beduini palestinesi e il sostegno all’autodeterminazione delle comunità locali sono nostri obiettivi principali. Seguiamo la scuola e i bambini che la frequentano passo passo nel processo di crescita, supportando gli insegnanti e promuovendo attività extra-scolastiche. Il plesso, meta di numerose delegazioni internazionali, è sotto ordine di demolizione e subisce la pressione delle vicine colonie. A difesa del diritto allo studio abbiamo lanciato la campagna: “Chi demolisce una scuola demolisce il futuro”. Al nostro appello si sono uniti Amnesty International, Unrwa e Unicef.
Successivi interventi hanno realizzato aule e spazi aggiuntivi, sempre in cooperazione con Arco’ e tramite l’utilizzo di tecniche di architettura bioclimatica e materiali naturali e di riciclo.