Le fiabe dei bimbi beduini

Le fiabe dei bimbi beduini

Si è svolta a Ramallah la cerimonia di presentazione dei prodotti del progetto L’unicità delle leggende e delle favole beduine narrate dagli occhi dei bambini, realizzato da Vento di Terra e Tamer Institute. Un anno di lavoro nelle comunità beduine del centro della Cisgiordania, a stretto contatto con gli studenti delle scuole e gli insegnanti palestinesi, che ha dato vita al secondo libro di fiabe beduine e ad un film-documentario realizzato con le riprese dei bambini.
Obiettivo è la valorizzazione della cultura popolare beduina, una cultura millenaria schiacciata dall’avanzare delle ruspe israeliane e dalla colonizzazione del Deserto di Gerico.

Il testo è bilingue -italiano arabo- e sarà distribuito tra le scuole aderenti nei due versanti progettuali. “Fiabe tradizionali raccontate dai bambini beduini ai bambini del mondo” è un passo ulteriore del nostro comune cammino di pace e comprensione tra culture diverse. Il libro, le cui prime copie sono giunte in Italia, è completato da un video sulla percezione della natura da parte delle comunità Jahalin. Alla cerimonia erano presenti Barbara Archetti per VdT, Giulia Orecchia in rappresentanza degli illustratori italiani, la direttrice del Tamer Institute Renad Qubaid, Bassam Barakat per il Ministero Palestinese dell’Educazione e Abu Soleiman, portavoce delle comunità beduine.

IL PROGETTO

Ci siamo focalizzati sulla promozione del diritto all’esistenza, attraverso l’arte. Il riconoscimento della cultura tradizionale beduina ci ha permesso di valorizzare questa popolazione all’interno della società palestinese e fuori, a livello internazionale. Attraverso gli occhi dei bambini e il coinvolgimento dell’intera comunità è stato possibile riprendere in mano valori e storie che negli ultimi tempi rischiavano di andare perduti.

Nelle pagine del libro di favole gli stili, le storie, le linee e i colori danno vita a personaggi variegati, come il piccolo Mohammed, in lotta con la mostruosa Ghoula che gli ha mangiato mamma e papà; la mamma capra Anasiye, che con le sue corna d’oro uccide il lupo e salva i suoi capretti; la dispettosa volpe del deserto Huseini, ancora in fuga da un lupo arrabbiato che non ha gradito l’essere stato preso in giro.

Il progetto, giunto alla sua seconda annualità, ha visto coinvolti 500 bambini beduini di 10 diverse comunità in tutta la Cisgiordania, 30 insegnanti palestinesi, sei artisti palestinesi e italiani e 20 insegnanti di scuole ed asili italiani. Uno scambio interculturale che ha permesso di avvicinare mondi solo apparentemente lontani.

Abbiamo operato su due livelli: uno informale, tramite la promozione alla lettura con il Bibliobus, libreria mobile che ha viaggiato in diverse comunità beduine, portando ai bambini libri e attività ricreative che non li facessero sentire isolati. E uno formale, con un percorso di formazione per gli insegnanti palestinesi che lavorano nelle scuole beduine, attraverso la metodologia dell’arte e il processo di apprendimento partecipativo.

“E’ stato un bellissimo lavoro di squadra: prima abbiamo organizzato un laboratorio di scrittura creativa per due mesi: come si racconta una storia? Quali sono gli strumenti per farsi ascoltare? Come utilizzare il corpo, la respirazione, il cambio di tonalità? Sono poi seguiti laboratori di illustrazione con sei illustratori: tre italiani (Giulia Orecchia, Emanuela Bussolati e Dario Cestaro) e tre palestinesi (Lubna Taha, Anastasia Qarawani e Abdallah Qarawiq). I bambini hanno chiesto ai loro genitori di raccontare le storie tradizionali e le hanno poi riportate nei laboratori al poeta Anas Abu Rahma e a Denis Asaad, la narratrice (hakawatia, figura centrale nelle comunità beduine). È nato così un nuovo dialogo con la famiglia e i bambini si sono sentiti portatori di quei valori tradizionali che rischiavano di andare perduti. Non solo: si sono sentiti orgogliosi di essere beduini, consapevoli dell’unicità e della ricchezza della loro cultura”, racconta Natalia Fais, project manager in loco per Vento di Terra.

Insieme al libro, i bambini beduini di Wadi Abu Hindi e Anata hanno anche girato un film, “I saggi abitanti del deserto”. Con la supervisione di artisti italiani e palestinesi – Ahmad Bakri, Pietro Bellorini e Marianna Bianchetti – è nato un documentario di 30 minuti in cui i bambini mostrano la ricchezza della natura e raccontano la necessità e la bellezza di vivere in armonia con animali e piante, un messaggio che arriva facilmente al cuore dei bambini di tutto il mondo.